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C’era un tempo in cui la mano destra non sapeva cosa faceva la sinistra, un tempo in cui vennero istituiti colossi come INPS, INAIL, DTL, GDF, Magistratura. Tutti enti con funzioni diverse, annesse ma disconnesse, ognuno col suo corpo di controllo e vigilanza, ognuno con la sua banca dati, cartacea prima e digitale dopo, ognuno con un proprio obiettivo ed ognuno con un limite di operatività ben definito.
Qualcuno ben presto capì che le irregolarità nel mondo del lavoro erano ben più numerose di quante ne potesse accertare la DTL che disponeva di un corpo di vigilanza esiguo. Si decise quindi di ampliare il limite operativo della anche alle ispezioni del lavoro e di evolvere la DTL in INL ().

Oggi siamo ad un’altra evoluzione del sistema di controllo.
Nel 2021 sono stati siglati diversi protocolli d’intesa in diverse città tra Procura, , Ispettorato del Lavoro e INPS.
Si tratta di “un innovativo protocollo investigativo finalizzato a potenziare e affinare i rapporti di collaborazione tra le amministrazioni pubbliche quotidianamente impegnate nel contrasto ad ogni forma di evasione degli obblighi contributivi e previdenziali a carico dei datori di lavoro e all’illecito ottenimento di indennità, prestazioni sociali agevolate e di ogni altra forma di sussidio o contributo pubblico previsto a sostegno delle e dei lavoratori.

La finalità è quella di valorizzare i rispettivi ambiti di specializzazione delle parti firmatarie, creando una rete operativa che si attivi tempestivamente e che, tramite un costante e rapido scambio informativo e una sinergica ripartizione di compiti, consenta alla competente Procura della Repubblica di reprimere con efficacia ogni condotta illecita che danneggia la finanza pubblica, acquisendo tempestivamente un esaustivo quadro probatorio che individui le responsabilità dei singoli e che permetta rapidamente di pervenire anche alla esatta quantificazione dell’illecito profitto dei reati perseguiti, così da neutralizzare i progetti criminosi in atto e recuperare nel contempo l’illecito vantaggio economico eventualmente già conseguito dagli indagati, anche attraverso il sequestro per equivalente di beni e liquidità di pari valore.

Cosa cambia in questo scenario rispetto a prima?
Sicuramente in caso di accesso ispettivo se rinvenuta un’irregolarità o sospetto di irregolarità, l’effetto sull’imprenditore sarà ridondante. Ai reati in materia di lavoro si sommano quelli in materia tributaria e viceversa. Il tutto derivante da un’unica indagine.
Ma il cambiamento significativo è dato dall’ingresso in campo della Procura della Repubblica, che è l’ente competente a reprimere con EFFICACIA ogni condotta illecita che danneggia la finanza pubblica, i cui poteri sono ben più ampi rispetto quelli di un ITL o GDF.

Nel caso di sospetto di irregolarità riguardo gli obblighi contributivi la Procura della Repubblica può iscrivere nel registro degli indagati sia gli imprenditori che i dipendenti per truffa ai danni dello stato, può richiedere perquisizioni, sequestri, interrogatori. Insomma può condurre un indagine non gentile, ed infine può richiedere un sequestro per equivalente sia all’imprenditore che al , ancor prima di un processo, ancor prima della conclusione delle indagini.

Oggi si può sicuramente dire che questo ha messo in campo il pezzo mancante all’evasione contributiva ed ha iniziato a colpire la parte debole (il ) per arrivare all’imprenditore.
Questi cambiamenti non possono passare inosservati, se l’imprenditore non mette ordine al comparto lavoratori eliminando ogni fonte di rischio, potrebbe pagare il prezzo più caro, la chiusura.


Consulente Datoriale

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