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La drammatica situazione geopolitica internazionale è alla base degli enormi problemi che si stanno evidenziando soprattutto con l’aumento sconsiderato dei costi dell’energia.

Oggi è tardi per qualsiasi tipo di iniziativa che possa anche solo pensare a ridurre il problema, è tardi perché il sistema ormai è arrivato ad un punto di non ritorno.

La colpa del Draghi è non aver in nessun modo pensato ad un’azione che potesse contrastare nel tempo quello che era chiaro che sarebbe successo, ma con un incapace fluido con solo i coglioni potevano pensare positivo.

La colpa della è pensare ai cazzi propri, pensare che i problemi possano essere risolti dopo il 25 settembre (che poi diventerà fine ottobre perché le camere si dovranno insediare, perché si dovranno costituire i gruppi parlamentari, insomma prima che il nuovo Parlamento risolverà le beghe interne e troverà i nuovi equilibri derivanti dal ridotto numero di parlamentari passeranno altri due mesi e mezzo. E poi si dovrà costituire il nuovo perché tutte le forze sono costantemente e continuamente prese solo ed esclusivamente dalla campagna elettorale.

Il punto è che questo problema non è più in alcun modo risolvibile né con manifestazioni di piazza, anche clamorose, ne con qualsiasi tipo di iniziativa che possa pensare di ridurre il costo delle bollette.
Non dipende più da noi, ove mai lo fosse dipeso.

I segnali di allarme c’erano tutti e sono stati evidenziati, ma sono passati completamente inascoltati perché considerati allarmistici, complottistici, fantasiosi e invece adesso si stanno semplicemente rivelando per quello che erano, una triste realtà.

Oggi per la prima volta l’ vale meno del dollaro, la Federal Reserve sta cercando di parare il culo all’economia americana.
Ovviamente a scapito dell’Europa.


Direttore Generale

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